relazioni tossiche

Ognuno di noi ha caratteristiche personali che permettono di renderci unici.
Questo discorso può essere esteso anche al contesto scolastico! Non si può infatti pensare di creare un metodo di insegnamento che vada bene per tutti in quanto ognuno avrà dei canali preferenziali nel processo di apprendimento.
È opportuno quindi che ogni ragazzo/a impari a conoscere le proprie risorse e limiti per sfruttarli a vantaggio di un apprendimento strategico.
Attraverso la considerazione delle differenze individuali è possibile valorizzare le risorse dello studente e permettergli di trovare il proprio corretto metodo di studio.
Importanza particolare è attribuita agli stili di apprendimento che sono stati definiti dallo studioso Mariani come le modalità tipiche di una persona di apprendere ed elaborare le informazioni.

Gli stili fanno riferimento a diversi aspetti legati allo studio:
– tratti socio-affettivi: predisposizione all’introversione o estroversione;
– contesto ambientale: fa riferimento alla preferenza di determinati ambienti come spazi aperti o chiusi piuttosto che aspetti come la lumiosità degli spazi, la temperatura oppure i suoni. Ci sono infatti quelle persone che riescono ad imparare meglio ascoltando musica classica, mentre altri che invece hanno bisogno del silenzio totale; chi preferisce uno spazio luminoso e areato all’aperto e chi invece è più produttivo seduto su uno scrivania con il pc e la lampada;
– stili cognitivi: fanno riferimento ad una contrapposizione di preferenza analitico/globale, riflessivo/impulsivo, sistematico/intuitivo;
– modalità sensorali: la differenziazione tra gli stili avviene sulla base della preferenza per un determinato organo di senso come mezzo di apprendimento.

Alcuni studenti impareranno meglio attraverso la modalità esperienziale (cinestetico), oppure con le parole scritte o immagini (visivo) ed altri invece ascoltando (uditivo).
Con questo non si vuole creare delle griglie di appartenenza che non lasciano libera interpretazione ma sono solo dei mezzi che permettono allo studente di prendere piena consapevolezza dei propri punti di forza e di debolezza, indirizzando così le energie in modo efficiente.

Sulla base della diversa elaborazione delle informazioni è possibile distinguere 4 stili di apprendimento con relativi strumenti compensativi adeguati:

VISIVO-VERBALE: il canale preferito è quello della letto-scrittura quindi si impara leggendo. Si consiglia perciò la stesura e consultazione di appunti scritti, la lettura delle spiegazioni sotto le immagini ed elenchi di to do list;

VISIVO NON-VERBALE: la preferenza è per le immagini quindi si consiglia l’utilizzo di mappe (accompagnate da immagini e colori per rafforzare la memoria dei concetti) , schemi, video, fotografie;

CINESTETICO: lo studente ha bisogno del movimento e dell’esperienza diretta per apprendere. Si preferisce quindi effettuare un lavoro di gruppo partecipando a discussioni per interiorizzare/comprendere un concetto. Importante: imparare a creare una netta separazione tra il momento di studio e quello di pausa alternando così momenti di svago a momenti di lavoro statico, oltre a fare prove ed esperimenti usando materiali che il bambino possa manipolare;

UDITIVO: l’apprendimento avviene attraverso l’ascolto. Si preferisce perciò ascoltare una lezione piuttosto che leggerla da un libro. Si può valorizzare questo canale consigliando l’utilizzo di sistemi di sintesi vocali, testi in formato digitale, restare attenti in classi o registrare la lezione.

Molto importante sapere che: il lavoro che si effettua con il tutor dell’apprendimento per individuare il proprio stile è utile non solo per i ragazzi con DSA ma per tutti gli studenti!
Conoscere il proprio stile permette di aumentare la consapevolezza nelle proprie modalità di lavoro e di conseguenza mettere il turbo allo studio, focalizzandosi sugli aspetti più importanti!

Dott.ssa Sara Perilli