relazioni tossiche

A volte, accade qualcosa dentro di noi che ci costringe ad essere perfetti in ogni cosa che facciamo, diciamo o pensiamo. Dobbiamo mostrare e dimostrare la nostra versione migliore e non possiamo ammettere sbavature. Non possiamo farci bastare le mezze misure perché sono sinonimo di mediocrità.

Viviamo con disagio e ansia ogni momento che precede quelle azioni, sprofondando nel timore di fallire e di non riuscire come desidereremmo.
Ci poniamo standard sempre più elevati, aumentando il carico di lavoro fisico e mentale per poter raggiungere quell’obiettivo che non sarà mai l’ultimo, perché ne seguiranno sempre altri della stessa portata, se non più difficili.
Tutto questo perché ci incastriamo in un’idea del mondo rigida e intransigente, diventando severi e ipercritici verso le nostre capacità. Se devi fare una cosa, devi farla bene, anzi perfetta.

Ma perché lo facciamo e a chi ci rivolgiamo?
Indossiamo una maschera di perfezione per poter ottenere approvazione e ammirazione. Probabilmente abbiamo conosciuto la sensazione di essere imperfetti e sbagliati e non l’abbiamo accettata come parte integrante del nostro essere.

Abbiamo così cercato di difenderci da quella esperienza sgradevole attraverso una serie di dimostrazioni di bravura che ci allontanano dai nostri limiti.
Abbiamo bisogno di dimostrarlo agli altri, ma prima ancora a noi stessi per poterci accettare in una versione ipercompensata delle nostre fragilità.
Ma la vera bellezza è proprio negli errori che ci ricordano che siamo vulnerabili, fallibili e che da queste cadute possiamo sempre ripartire per migliorarci. Se fossimo perfetti, saremm o già finiti.

Dott.ssa Rosanna Bruno