coppia

Abstract
Magda che esclama ripetutamente “Non ce la faccio più!” di fronte alle ossessioni di suo marito Furio nel celebre film di Carlo Verdone è un caso particolare (ma non raro) di situazione problematica che ci può essere in una coppia.
Ma quante volte vi è capitato di esclamare “Non ce la faccio più!” in certe situazioni sentimentali diverse, ma comunque fonte di disagio, e di avere il dubbio se rompere o meno la vostra relazione di coppia?

Quando si è così indecisi probabilmente è perchè si ha la sensazione che, troncando, forse si rischia di rinunciare a qualcosa di importante, a qualcosa che ha dato piacere in passato e forse potrebbe darne ancora in futuro. E allora perché non soffermarsi a pensare e a definire meglio cos’è che davvero non va, provare a vedere le cose da un’altra prospettiva e capire quali potrebbero essere le mosse da fare, prima di abbandonare la partita?

Resoconto
Giovedì 22 febbraio, presso la sede di Mental Care in via Sant’Agostino 12, si è tenuta una serata in cui si è dicusso delle principali situazioni di conflitto e litigio, che possono presentarsi all’interno di una coppia e sono stati forniti consigli e indicazioni pratiche per gestirle in modo costruttivo.

Le relazioni di coppia non sono sempre e solo fonte di piacere e gratificazione. Molti credono che, se ci sono disaccordi e litigi, sia meglio interrompere e, nonostante si voglia restare insieme, spesso ci si lascia perchè le difficoltà sembrano troppe e insormontabili.
In alcuni casi troncare è la scelta migliore, mentre in altri potrebbe non esserlo e, invece di gettare la spugna, sarebbe importante fermarsi a riflettere su come migliorare la capacità di affrontare determinati problemi.

Si è partiti da come nasce e si evolve un amore. All’inizio c’è la fase dell’amore romantico (“innamoramento”), fatto di passione e sogno, dove il partner appare come una persona ideale con cui si ha la sensazione di vivere una speciale sintonia. Ci si sente capaci di leggere uno nella mente dell’altro, ci si trova a pensare e desiderare le stesse cose contemporaneamente e a voler passare più tempo possibile insieme, trascurando altri aspetti della vita. In questa fase, i difetti del partner vengono ignorati oppure considerati delle semplici particolarità tutto sommato da amare.

I primi problemi iniziano quando si passa dall’innamoramento alla fase di transizione: l’eccitazione iniziale, dopo un certo periodo, comincia a diminuire e il partner viene valutato in modo più realistico. Non ci sente più corrisposti in tutti i propri bisogni e desideri e le differenze, prima poco rilevanti, emergono in modo più significativo e possono portare ai primi conflitti.

Da questo momento di crisi, i possibili esiti sono: la rottura o la continuazione del rapporto in condizioni di permanente conflitto e grande sofferenza, oppure il passaggio a una fase successiva dell’amore, l’amore amicale (o “amore”), un sentimento meno travolgente ma più saldo e duraturo, basato sulla condivisione, sulla fiducia e sulla cooperazione. Un amore che, pur non turbolento, può essere comunque fonte di grande soddisfazione, anche sessuale, per la coppia.

Questa importante premessa è stata fondamentale per comprendere la prima delle 4 capacità, che possono essere sviluppate per migliorare i rapporti di coppia e di cui abbiamo parlato ampiamente durante la serata, anche con esempi pratici:

  • 1) La capacità di affrontare la disillusione, ossia la delusione legata al fatto che la persona amata ha immancabilmente dei difetti e non sempre riesce ad accontentarci (come del resto nemmeno noi riusciamo sempre a farlo). Diventa quindi importante ridimensionare le aspettative irrealistiche e sviluppare un atteggiamento tollerante e flessibile, in cui anziché concentrarsi solo sugli aspetti negativi della relazione, vengano anche valorizzati quelli positivi. La presenza di difficoltà infatti non è segno inequivocabile che il rapporto non funzioni, ma anzi le divergenze possono diventare occasioni per costruire una relazione più solida. Impiegare infatti intelligenza, esperienza e creatività per superare i problemi può aumentare la soddisfazione di coppia e dare nuova energia al rapporto;

  • 2) La capacità di comunicare in modo efficace, che è fondamentale sia per far capire le nostre esigenze sia per comprendere quelle del partner. Elementi base di una comunicazione efficace sono l’esprimersi con messacchi chiari, concisi e concreti e, soprattutto, fare critiche in modo costruttivo. Pertanto è importante la scelta del momento giusto (rimandare la critica quando si è arrabbiati o troppo tesi), l’impiego del tono giusto e concentrare la critica non sulla persona, ma sullo specifico comportamento che ci crea disagio. Per far questo, è consigliato l’impiego dei messaggi “io” (parlare in prima persona), in cui mettiamo in evidenzia lo stato emotivo che ci crea quell’atteggiamento, piuttosto che gli errori dell’altro, e diamo indicazioni su come quel comportamento possa essere, secondo noi, migliorato (“Quando hai fatto X, mi sono sentito Y. Preferirei se la prossima volta facessi Z”). La comunicazione non può certo avvenire senza ascolto, per cui una parte dell’incontro è stata dedicata a come dimostrare, oltre a interesse, anche comprensione e accettazione del messaggio. Ad esempio, alcune buone abitudini da assumere sono controllare la tendenza a interrompere, e verificare di aver capito ripetendo con altre parole quanto si è appena ascoltato;

  • 3) La capacità di gratificare il partner, ossia imparare a comprendere i suoi stati d’animo, desideri e bisogni e saper introdurre elementi di sorpresa e varietà nel rapporto. L’espressione dell’affetto a parole e/o in altro modo permette di condividere e amplificare il sentimento che unisce la coppia. Una risorsa molto utile per la coppia è che anche data dall’impiego dell’ironia e dalla capacità di ridere e scherzare insieme;

  • 4) La capacità di affrontare i conflitti che avvengono immancabilmente in ogni relazione. Non esiste un compagno perfetto e, per il fatto stesso di essere individui diversi, ci si può trovare spesso su posizioni contrapposte, che non devono diventare occasione per ferirsi o per imporre il proprio punto di vista. Piuttosto si tratta di negoziare alla ricerca di quel compromesso, che tenga conto dei bisogni e delle esigenze di entrambi. Affrontare costruttivamente i conflitti è importante per evitare la loro evoluzione in liti e la loro propagazione, che contribuisce a creare le situazioni di crisi. Oltre a rafforzare la coppia, il miglioramento di tale capacità contribuisce ad aumentare la propria flessibilità e l’accettazione e gestione delle differenze rispetto agli altri. Per risolvere un conflitto, abbiamo visto come sia importante partire da una chiarificazione delle posizioni di ciascun membro della coppia e da un accordo sulla definizione del conflitto, cui segue la proposta di soluzioni e la scelta dell’alternativa che ha minori costi e maggiori vantaggi, che ci si impegna quindi a realizzare.

    Per la soddisfazione reciproca dei partner, risulta quindi molto efficace una combinazione di accettazione e cambiamento: se ciascuno dei due si sente accettato dall’altro, entrambi possono essere più disposti a cambiare, e osservare dei cambiamenti nell’altro rende, di conseguenza, più disposti ad accettarsi, in un circolo virtuoso che si autoalimenta e rende unita la coppia, anche nelle divergenze e nei contrasti.
    Per concludere, è fondamentale concepire la coppia come una squadra, in cui non si è nemici, ma alleati, e in cui non ci devono essere né vincitori né vinti.

Bibliografia

• Gottman J., Silver N., “Intelligenza emotiva per la coppia”, Bur.
• Lo Iacono G. ,“D’amore e d’accordo – Guida psicologica per la vita di coppia”, Erikson.

Dott.ssa Laura Lambertucci