meditazione

Il centro Mental Care di Torino propone tra le sue attività il training assertivo, un percorso per sviluppare l’assertività.

Durante il residenziale di mindfulness “Il colore delle emozioni: sentire, capire, osservare”, organizzato da Mental Care di Torino e  svoltosi nella cornice di Saint-Pierre (AO) il 4-5-6 Ottobre 2019, si è tenuto un workshop sulla comunicazione efficace durante il quale si è introdotto il tema dell’assertività.

Tale concetto può essere definito come la capacità di esprimere in modo chiaro ed efficace il proprio pensiero, i propri sentimenti, far valere i propri diritti nel rispetto degli altri, senza prevaricare né essere prevaricati. Un sinonimo di assertività può essere il termine flessibilità, ovvero la capacità di stare in ascolto di noi stessi, degli altri e del contesto. L’assertività è una competenza che possiamo imparare ed esercitare, attraverso suggerimenti, strumenti e tecniche, che possono confluire nei cosiddetti training assertivi.

Ciò è importante poiché tipicamente ciascuno di noi si comporta, o tende a comportarsi, nel modo in cui ha imparato da piccolo, o secondo modalità che ha acquisito dalle proprie figure di riferimento significative o dalle proprie esperienze di vita, stando nella cosiddetta zona di comfort.

Nel corso del workshop ciascun partecipante ha avuto la possibilità di riflettere sul proprio stile comportamentale. I principali stili comportamentali sono: passivo, assertivo e aggressivo. Possiamo immaginarli come collocati su una linea con assertività e passività ai due estremi e assertività al centro. Chi adotta uno stile asseritivo è in grado di prestare attenzione sia ai propri bisogni che a quelli degli altri stabilendo di volta in volta le priorità in base al contesto.

Nella persona con stile passivo prevale lo scopo di mantenere la relazione con l’altro, anteponendone però i bisogni ai propri e quindi trascurando i propri bisogni di autonomia, con il rischio di perdere se stessi, di non sapere più chi si è.

Chi ha uno stile comportamentale aggressivo è centrato sui propri bisogni, tende a prestare poca attenzione a salvaguardare la relazione con gli altri e spesso finisce per rimanere da solo.

Dopo avere brevemente descritto il concetto di assertività, ne abbiamo fatto esperienza attraverso una serie di improvvisazioni, durante le quali alcuni dei partecipanti al workshop sono diventati attori di diversi tipi di situazioni: la prima riguardava una tipica situazione in ambito lavorativo tra dipendente e superiore, nella seconda abbiamo esercitato la capacità di negoziazione tra cliente e proprietario di una tintoria, infine nella terza improvvisazione l’attore doveva esprimere il proprio rifiuto nei confronti di una persona innamorata durante una visita mattutina.

I restanti partecipanti hanno osservato le interazioni tra gli attori ed alla fine hanno restituito loro dei feedback il più possibile comprensibili e costruttivi, cercando di identificare lo stile interpersonale utilizzato (passivo, aggressivo o assertivo), con un occhio di riguardo alla postura tenuta dai diversi attori, riflettendo su come loro stessi si sarebbero comportati in quella situazione, ed infine gli attori hanno riferito se fossero soddisfatti o meno del modo in cui avevano affrontato la situazione e se nella vita reale quotidiana avrebbero reagito nello stesso modo o in maniera diversa.

Grazie a questi semplici improvvisazioni, e le discussioni ed i confronti seguiti a ciascuna di esse, si sono introdotti i capisaldi del comportamento assertivo e si è rimandato al training assertivo prossimamente in partenza presso Mental Care, che avrà l’obiettivo di migliorare ed incrementare questa competenza sociale attraverso un insieme di procedure e tecniche più strutturato.

Dott.ssa Simona Filippini