Anna Chiara Losso

Mi piace pensare a me stessa un po’ come mare e un po’ come montagna. Simile alla città dove sono nata, Trieste. Calma, limpida e avvolgente, ma allo stesso tempo tempestosa e inesplorata. Stabile, rigogliosa e incontaminata. Ma anche spigolosa e fragile.

Una descrizione poco lineare e apparentemente contraddittoria, testimone della complessità che in quanto persone ci rappresenta. Una complessità che richiede cura e attenzione, consapevolezza e flessibilità. Una complessità che non ci fa vedere il mondo per come è, ma per come siamo.

È sicuramente dal mio desiderio di comprendere da un lato e di aiutare a comprendersi dall’altro che nasce la mia aspirazione a diventare psicoterapeuta.

Il mio percorso di studi inizia a Venezia dove mi sono laureata in Psicologia dell’educazione ed in Psicologia Clinica e di Comunità con il massimo dei voti e continua a Torino, dove mi sto specializzando in Psicoterapia ad indirizzo Sistemico Relazionale.

La scelta di un approccio focalizzato sul sistema in cui la persona vive (famigliare, lavorativo, scolastico…) e sulla rete di relazioni significative di cui essa è parte, è frutto delle mie esperienze lavorative, di volontariato e di tirocinio.

A partire dal percorso di laurea magistrale ho collaborato con strutture dedicate prima all’accoglienza, alla riabilitazione e al reinserimento di madri tossicodipendenti e dei loro figli e poi alla presa in carico di minori non accompagnati.

Parallelamente ho ottenuto il certificato per l’insegnamento del Training Autogeno, strumento utilizzato soprattutto per il trattamento di ansia e depressione ma di cui mi avvalgo anche per favorire il benessere e la performance dello sportivo presso la polisportiva in cui lavoro come insegnante di scherma.

Dopo diversi anni in cui ho ricoperto il ruolo di atleta della nazionale lo sport è infatti rimasto un tema a me molto caro e a cui ho scelto di rimanere vicina tramite l’insegnamento e l’arbitraggio.

Una grande opportunità di crescita professionale è sicuramente legata allo stage che svolgo da ormai due anni presso il Servizio di Neuropsichiatria Infantile della Città di Torino, dove incontro minori, coppie e famiglie, occupandomi principalmente di casi di tutela, separazioni e adozioni, oltre che di richieste spontanee e di percorsi di valutazione cognitiva.

Ad oggi nel contesto clinico mi prendo cura di minori nelle diverse tappe dell’età evolutiva, adulti, coppie e famiglie.