
Purtroppo la dipendenza da Internet è nota già da qualche anno ormai, con l’enorme diffusione che ha avuto, e che avrà la rete nel futuro. Ma c’è un nuovo fenomeno che sta diventando sempre più rilevante e che è bene supervisionare e conoscere perché sempre più presente in tutti gli aspetti della nostra vita: la dipendenza da Internet Mobile.
Di particolare interesse è la NOMOPHOBIA (No Mobile Phone), cioè la paura di restare senza rete mobile e non essere più connesso.
Se pensate che sia semplicemente una fissa dovuta alle moderne comunicazioni, sareste stupiti da leggere questi dati:
Più della metà dei possessori di smartphone (53%) vivono con molta ansia l’idea di: perdere il cellulare, esaurire la batteria, non avere più credito o non ricevere dati/segnale
Quasi il 60% degli uomini e il 48% delle donne soffrono di NOMOPHOBIA
Ma come faccio a riconoscere questa fobia contemporanea e non confonderla con una normale preoccupazione per esempio mentre aspetto una chiamata importante?
Ecco alcuni campanelli d’allarme che devono farci ragionare sulla nostra dipendenza da rete mobile:
Sindrome da squillo fantasma: sensazioni di vibrazioni e di ricevimento di una notifica nella zona in cui riponiamo solitamente il telefono (tasca dei pantaloni, ecc)
Frequenti controlli del cellulare, per vedere se ci sono nuovi messaggi o notifiche
Rapido aumento dell’ansia quando non si trova il proprio smartphone
Recarsi sempre in bagno con il telefono
Portare con sé un caricabatterie d’emergenza per paura di rimanere senza carica
Entrare frequentemente nel “ciclo ludico”: rapidi momenti di controllo dello smartphone che però diventano poi sempre più lunghi di quanto precedentemente prefissato.
Vivendo ormai in una società in cui gli smartphone sono ovunque, non è facile riuscire ad utilizzare sempre in modo proficuo e costruttivo la tecnologia. Un piccolo consiglio che si da per ridurre la dipendenza dal telefono è in realtà la strategia più vecchia del Mondo: provare a tenerlo lontano da sé mentre si è impegnati in altro.
Per esempio, non metterlo sulla scrivania quando si studia, non lasciarlo vicino al letto quando si va a dormire, non portarselo dietro a tavola per distrarsi durante il pasto, ecc. Questa semplice accortezza ti permetterà di goderti meglio i momenti quotidiani della tua vita ed ha essere più proficuo nel raggiungere i tuoi obiettivi a lungo termine. E ricorda: “il problema non è se le macchine sono in grado di pensare, ma se lo è l’uomo”
Dott. Simone Tealdi