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Molti di voi avranno sicuramente sentito parlare di DSA, ma quanti sanno realmente cosa sono?
Con l’acronimo DSA si fa riferimento a disturbi specifici dell’apprendimento, i quali impediscono o rendono difficoltose la lettura, la scrittura e il calcolo.
Spesso capita che con troppa facilità e fretta si attribuiscano alle difficoltà scolastiche dei bambini svogliatezza o pigrizia ma in realtà, dietro simili atteggiamenti, può celarsi un disturbo specifico dell’apprendimento, il quale, oltre alla dislessia, può riguardare anche la disortografia, la discalculia e la disgrafia. Un bambino con DSA, infatti, nel rispondere ad una domanda, ha bisogno di più tempo per l’elaborazione della risposta rispetto agli altri bambini e si distrae molto facilmente in quanto fatica ad prestare attenzione per un tempo prolungato.

Tali situazioni spesso portano gli insegnanti a conclusioni errate (“potrebbe fare di più”, “è un alunno molto svogliato e pigro”, “non è per niente motivato allo studio”, ”non presta attenzione in classe durante lo svolgimento delle lezioni”), ingenerando nel bambino un senso di frustrazione e uno stato d’ansia per l’incapacità di apprendimento delle nozioni con le stesse tempistiche e modalità dei compagni, con conseguenti fenomeni di disaffezione e demotivazione.
Infatti, nell’approccio a un testo scritto, il bambino con DSA ha difficoltà nel distinguere e differenziare le lettere (ad esempio confondendo la “q” con la “b” o non riuscendo a scrivere rispettando le righe del foglio): questo però non è da considerarsi sinonimo di mancata o minore intelligenza poiché il loro Q.I. e le loro capacità cognitive sono nella norma.

Il Disturbo Specifico dell’apprendimento (DSA), partendo dall’assunto che non è una malattia, ha un’origine biologica e provoca delle compromissioni a livello cognitivo che determinano delle modifiche nella ricezione delle informazioni e nella elaborazione ed esposizione verbale.
Quando e secondo quali modalità andrebbe compiuta una diagnosi per i DSA?
La diagnosi doverebbe essere compiuta esclusivamente da personale esperto, tramite test specifici, mentre, per quanto riguarda le tempistiche, il periodo migliore è da individuarsi entro la fine della 2° elementare.
In seguito alla diagnosi possono essere attivati dei programmi di riabilitazione, fornendo o suggerendo alle scuole strumenti o metodologie adeguate (ad esempio tramite il ricorso all’uso della calcolatrice, del computer, ecc…), e individuati percorsi specifici in considerazione dell’età e delle abilità emerse.

L’obiettivo finale che il trattamento per i DSA si pone è quello di rendere l’individuo autonomo nello studio, compensando le difficoltà che tale disturbo comporta: la terapia cognitivo – comportamentale è considerata il trattamento più adeguato.

Dott.ssa Nadia Pagliuca