rimuginio

Il termine Tic è spesso utilizzato nel parlare comune per riferirsi ad un gesto involontario ripetuto. Ma cosa sono realmente in ambito clinico?
Essi sono movimenti o vocalizzazioni ricorrenti, improvvisi e rapidi, motori non ritmici. In alcuni soggetti, vi è una predisposizione maggiore a sviluppare tale disturbo.
Questi disturbi comprendono:

  • il disturbo o sindrome di Tourette;
  • il disturbo transitorio da tic;
  • il disturbo cronico da tic motori o vocali

Il disturbo di Tourette presenta sia  tic motori multipli che uno o più vocali. Il disturbo transitorio da tic è caratterizzato, invece, dalla presenza di tic motori singoli o multipli e/o di tic vocali. Infine, il disturbo cronico da tic motori o vocali, si differenzia dalla presenza di tic motori o vocali, ma non dalla presenza di entrambi.
Per effettuare una diagnosi di tale disturbo è necessaria la presenza di tre motori e/o vocali ed occorre tenere in considerazione e valutare la durata dei sintomi, l’età di esordio, lo stato di salute e accertare l’assenza di uso di sostanze stupefacenti.

L’esordio di questi disturbi spesso si verifica nella fase adolescenziale, prima del compimento dei diciotto anni. Attraverso diversi studi si è riscontrato un peggioramento di tali sintomi per fattori legati all’ansia e alla stanchezza e un miglioramento nei momenti in cui il soggetto si trova in uno stato di calma e rilassamento.

In tali casi è consigliabile una terapia a orientamento cognitivo-comportamentale che consenta la gestione di questo problema da parte del paziente grazie al ricorso ad alcune tecniche che gli permettano di riconoscere le sensazioni che precedono il loro manifestarsi e di affrontare le situazioni in cui essi si presentano, imparando specifici esercizi di contrazione e di rilascio dei muscoli interessati.
Un trattamento cognitivo-comportamentale contempla, inoltre, anche un intervento attivo da parte di familiari del paziente durante tutta la fase del trattamento.

Dott.ssa Nadia Pagliuca