Dipendente

Il disturbo dipendente di personalità (DDP) è un disturbo di personalità caratterizzato dalla vitale necessità di avere e mantenere rapporti personali che diano la sensazione di non essere mai soli.

Esso nasce da una considerazione di sé come fondamentalmente inadeguati e indifesi e pertanto incapaci di affrontare il mondo soltanto con le proprie forze. Ne consegue che le persone affette da questo disturbo tendono ad assumere un comportamento dipendente e sottomesso finalizzato a ricercare qualcuno che li protegga e che si prenda cura di loro.

Questo disturbo colpisce con maggiore frequenza il sesso femminile e si stima che la sua prevalenza sia tra l’1% e l’1,5%.

Quali sono i sintomi?

Gli individui con DDP hanno difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere consigli e rassicurazioni da parte di altre persone: questo, se da un lato allevia l’ansia che ogni decisione porta con sé, dall’altro favorisce una posizione di sottomissione all’interno della relazione con l’altro.

Si sentono sconvolti e indifesi quando le loro relazioni intime finiscono a causa del timore esagerato di essere incapaci di prendersi cura di sé: al termine di una relazione importante, hanno pertanto bisogno di un’altra relazione come fonte di accudimento e di supporto. L’assenza di una relazione significativa e accudente fa percepire, alla persona dipendente, un senso di vuoto, la sensazione di essere senza scopi e direzione fino, in alcuni casi, alla percezione di annientamento e di inconsistenza della propria persona. Li ferisce essere disapprovati, tendono ad assoggettarsi agli altri e farebbero qualsiasi cosa pur di piacere agli altri. Per evitare l’abbandono temuto, concordano su ciò che ritengono sbagliato piuttosto che esprimere un disaccordo e si adoperano per assicurarsi la presenza costante dell’altro, investendo scopi ed energie nel mantenere i legami e rendersi indispensabili.

I soggetti con disturbo dipendente hanno difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose per proprio conto, per cui aspettano gli altri per iniziare poiché credono che di regola gli altri facciano meglio, mancando di fiducia in se stessi.

I pazienti affetti da DDP possono presentare una compromissione della vita lavorativa e delle relazioni sociali ed affettive. Il bisogno di conferma, la paura di esprimere disaccordo e la necessità di avere continue rassicurazioni, possono indurre problematiche lavorative, laddove la persona debba prendere decisioni autonome. Le relazioni sociali ed amicali possono essere difficoltose qualora il soggetto con questo disturbo abbia una relazione sentimentale in atto. In queste circostanze, infatti, la persona dipendente tenderà ad investire tutte le energie nella relazione amorosa, trascurando e tralasciando le altre relazioni sociali.

Quali sono le cause?

Il DDP insorge entro la prima età adulta. Aspetti dipendenti possono apparire precocemente e derivare in parte da fattori biologici temperamentali innati, ma tale predisposizione biologica non sarebbe sufficiente per determinare lo sviluppo del disturbo. Alcuni studi condotti sulle interazioni tra madre/padre e bambino, sostengono che comportamenti di dipendenza in età adulta sono associati ad uno stile genitoriale che determina e mantiene le rappresentazioni di sé come vulnerabile e inefficace. I bambini sembrano costruire e interiorizzare tali rappresentazioni di sé sperimentando relazioni genitoriali ambivalenti ed intermittenti nella capacità di fornire aiuto e accudimento. Tale atteggiamento induce il bambino a mettere in atto strategie per assicurarsi la vicinanza della figura di riferimento ed a temere l’abbandono in qualsiasi momento.

Trattamento psicoterapeutico

Il trattamento cognitivo-comportamentale del DDP ha come obiettivi la progressiva autonomia dalle relazioni interpersonali e la presa di consapevolezza dei propri bisogni individuali, che spesso queste persone faticano a riconoscere e, soprattutto, ad affermare.

Le tecniche cognitive hanno l’obiettivo di aiutare il paziente ad esplorare i suoi pensieri e sentimenti in merito a se stesso e alle sue relazioni. Accanto alla messa in discussione dei pensieri automatici disfunzionali, si rivela utile effettuare un training sull’assertività partendo dalle piccole difficiltà incontrate nel quotidiano. Le tecniche comportamentali hanno lo scopo di incrementare le abilità adattative dei soggetti diminuendo così l’apprensione che li caratterizza.